Chianti Classico disciplinare: cos’è, uve ammesse e altri requisiti

Nel cuore della Toscana, tra Firenze e Siena, si estende una delle zone vitivinicole più prestigiose d’Italia: il Chianti Classico. I suoi vini, facilmente riconoscibili grazie al simbolo del Gallo Nero, sono sinonimo di qualità e tradizione. Ma dietro ogni bottiglia di Chianti Classico si cela un sistema di regole rigoroso: il disciplinare del Chianti Classico. Questo insieme di norme non solo tutela l’origine e la qualità del vino, ma ne definisce anche le caratteristiche organolettiche e le modalità di produzione, garantendo un’esperienza di degustazione unica e autentica. Lamole di Lamole, con la sua storia radicata in questo territorio, porta in bottiglia l’essenza più pura di questa denominazione.

Il Disciplinare del Chianti Classico: i requisiti fondamentali

Il disciplinare di produzione del Chianti Classico è il vademecum che ogni produttore deve seguire scrupolosamente per fregiarsi del prestigioso marchio del Gallo Nero. Tra i requisiti più importanti troviamo:

  • Zona Geografica: il Chianti Classico può essere prodotto solo in un’area ben delimitata, che comprende interamente i comuni di Greve in Chianti, Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti e Radda in Chianti, e in parte quelli di Barberino Tavarnelle, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi e San Casciano in Val di Pesa. Questa specificità territoriale è fondamentale per la tipicità del vino.
  • Vitigni: il cuore del Chianti Classico è il Sangiovese. Il disciplinare prevede che il vino sia prodotto con un minimo dell’80% di uve Sangiovese. Il restante 20% può essere composto da altri vitigni a bacca rossa autoctoni (come Canaiolo, Colorino) o internazionali (come Cabernet Sauvignon e Merlot), purché iscritti all’albo. È importante notare che, a partire dal 2000, le uve bianche non sono più ammesse nella produzione del Chianti Classico.
  • Rese massime: il disciplinare stabilisce limiti precisi alla produzione per ettaro, sia per l’uva che per il vino. Questo assicura una maggiore concentrazione e qualità dei grappoli.
  • Vinificazione e affinamento: le tecniche di vinificazione e affinamento sono regolate per garantire lo stile e la qualità del Chianti Classico. L’invecchiamento minimo varia a seconda della tipologia (Base, Riserva, Gran Selezione), con un periodo obbligatorio in botte per alcune categorie.
  • Caratteristiche organolettiche: il vino deve possedere specifiche caratteristiche di colore, profumo e sapore, che vengono verificate tramite analisi chimiche e sensoriali prima dell’imbottigliamento e dell’immissione in commercio.

All’interno del disciplinare del Chianti Classico, esistono tre tipologie di vino che riflettono diversi livelli di affinamento e selezione, offrendo agli appassionati diverse espressioni di questo grande vino:

  • l’Annata
  • la Riserva
  • la Gran Selezione

La distinzione tra queste ultime due è cruciale per comprendere la gerarchia qualitativa.

Disciplinare Chianti Classico Riserva 

Il disciplinare del Chianti Classico Riserva richiede un periodo di invecchiamento minimo di 24 mesi, di cui almeno 3 mesi in bottiglia. Questo tempo permette al vino di sviluppare maggiore complessità aromatica, affinare i tannini e raggiungere un equilibrio più armonioso. Inoltre, la Riserva è spesso il risultato di una selezione di uve provenienti dai migliori vigneti dell’azienda, ma non necessariamente da un singolo appezzamento.

Lareale Chianti Classico DOCG Riserva di Lamole di Lamole incarna l’eleganza e la profondità che ci si aspetta da una Riserva. Frutto di un’accurata selezione e di un lungo affinamento, si presenta con un bouquet complesso di frutti rossi maturi, note speziate e sentori balsamici. Al palato è strutturato, con tannini eleganti e una notevole persistenza, riflettendo pienamente i requisiti del disciplinare e la filosofia di Lamole di Lamole.

Disciplinare Chianti Classico Gran Selezione

Il disciplinare del Chianti Classico DOCG Gran Selezione rappresenta il vertice della piramide qualitativa del Chianti Classico, un’innovazione introdotta nel 2014 per valorizzare ulteriormente i vini di punta. I requisiti per questa categoria sono ancora più stringenti:

  • Origine delle uve: le uve devono provenire esclusivamente da un singolo vigneto dell’azienda o da una selezione di uve delle migliori parcelle aziendali. Questo enfatizza il concetto di “terroir” e l’esclusività del prodotto.
  • Invecchiamento minimo: richiede un periodo di invecchiamento di almeno 30 mesi, di cui minimo 3 mesi in bottiglia. Questo affinamento prolungato contribuisce a una complessità e profondità uniche.
  • Requisiti qualitativi: il vino deve superare un’ulteriore valutazione sensoriale più rigorosa e avere parametri analitici più elevati rispetto alle altre tipologie.

 

Vigneto di Campolungo Chianti Classico DOCG Gran Selezione è l’espressione più alta del terroir di Lamole, provenendo da un vigneto particolarmente vocato. È un vino che si distingue per la sua complessità olfattiva, con strati di aromi che vanno dai frutti neri, al tabacco, alle spezie, e una notevole mineralità. Al palato, è potente ma incredibilmente equilibrato, con tannini fitti e una freschezza vibrante che gli conferiscono una longevità eccezionale. È la perfetta testimonianza di come il disciplinare del Chianti Classico spinga i produttori verso l’eccellenza assoluta.

In conclusione, il disciplinare del Chianti Classico è un pilastro fondamentale che definisce l’identità e la qualità di uno dei vini più amati al mondo. Le sue regole non sono un limite, ma una guida per i produttori come Lamole di Lamole, che attraverso la loro passione e il rispetto per il territorio, riescono a interpretare il Sangiovese in modi sempre nuovi ed entusiasmanti, culminando nelle prestigiose categorie Riserva e Gran Selezione.

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